Lo spettacolo Falstaff e le allegre comari di Windsor è una delle più celebri commedie di William Shakespeare in cui l’autore inserisce il meglio del proprio repertorio: l’amore contrastato tra giovani, equivoci, scambi, travestimenti e beffe. Commedia condotta interamente dalle donne; donne che sarebbe giusto definire, in senso contemporaneo, “libere”, oltre che “allegre”; proprio perché libere di pensare e agire come le donne di oggi. In questa versione, che il grande drammaturgo Roberto Lerici curò nel 1988, vedremo Falstaff, interpretato da Edoardo Siravo, riunire in sé alcune delle pagine più belle del personaggio, facendogli acquisire, accanto al lato brillante, una profondità che lo rende nostro contemporaneo.
Un personaggio che riflette su un mondo, ancora drammaticamente attuale, comandato da successo e false notizie e calunnie. Perché Falstaff oggi? Perché oggi, più che mai, ci sentiamo tutti presi in giro da qualcuno. E Falstaff e la sua ‘armata Brancaleone’ rappresentano quello che noi siamo. Oggi è l’epoca dei “tutti gabbati” e alla fine ‘Allegri’ sono gli spiriti, ma ‘Tristi’ i risultati. Falstaff diventa così esempio di decadenza fisica e morale dell’uomo che resta stritolato dal suo stesso meccanismo misto di vanità e interessi personali. Ma l’uomo per Shakespeare, fatto della stessa materia di sogni, contraddizioni che si assommano, utopie che svaniscono, si rassegna, ma non muore. L’uomo esiste e resiste. E, nonostante tutto, resta al centro del Globo.